ByNaso.it ha avuto l’onore di intervistare Lorenzo Zaccheo, il fondatore di Jupilò_Roma, un brand emergente nel panorama della profumeria di alta classe Made in Italy. Jupilò rappresenta una sintesi unica di contrasti e armonie, legando insieme Roma e Parigi, ambienti bohémien e la dolce vita, oltre a combinare le tecniche di profumeria francese con metodi enologici.
Zaccheo, descritto come l’anima del marchio, riesce a fondere diverse sensibilità: quella di un sommelier, con la sua delicata percezione sensoriale, l’approccio razionale tipico di un avvocato di alto livello, e l’istinto virile di un ex pugile.
Il progetto Jupilò si distingue per la sua ricerca del “grande profumo”, realizzata in collaborazione con alcuni dei più rinomati profumieri del mondo, tra cui Vanina Muracciole, Arturetto Landi e Christian Carbonnel. Questo processo, descritto come catartico e metafisico, inizia da un ricordo personale e mira a superare le distanze, riflettendo la convinzione che il profumo sia una essenza divina capace di rendere eterni i ricordi.
L’aspetto del packaging di Jupilò_Roma è essenziale, sobrio ma ricercato, con un design che riflette un approccio geometrico e razionale, arricchito da elementi di lusso che definiscono lo stile del brand. Il tappo delle bottiglie, realizzato in Zama di alta qualità e progettato da noti architetti e designer italiani, è un elemento distintivo. La versione presentata ad Esxence è particolarmente lussuosa, essendo interamente verniciata in oro.
Lorenzo Zaccheo ci presenta Jupilò: l’intervista a ByNaso.it
Grazie Lorenzo per essere qui con noi oggi. Complimenti per Jupilò, un progetto veramente affascinante. Mi piacerebbe sapere: quando è nata l’idea di questo brand e qual è stato il processo dal concepimento all’effettivo lancio sul mercato?
Grazie per l’opportunità. L’idea di Jupilò non è nata improvvisamente. La mia passione per i profumi risale all’infanzia, quando mio padre usava profumi di nicchia e viveva a Parigi. Da bambino, visitandolo spesso, mi affascinava questo mondo. I profumi diventavano simbolo della distanza con mio padre, poiché io vivevo tra Roma e Latina con mia madre. Questi profumi che custodivo gelosamente erano un ricordo tangibile di lui. Anche mia madre contribuiva a questa passione, mi regalava profumi e andavo ad annusare i suoi nella sua stanza quando non era i casa… Con il tempo, ho seguito alcune aziende di profumeria di nicchia e ho imparato molto.
Quindi c’è stata una importante “premeditazione” prima del lancio di Jupilò?
Esattamente. Per anni, ho coltivato questa passione parallelamente alla mia carriera da avvocato. Non trovavo il tempo di dedicarmi a un progetto imprenditoriale, nonostante ci pensassi spesso. Poi, un giorno, ho deciso di realizzare questa idea, nonostante gli impegni professionali. Volevo fare qualcosa che mi appagasse anche a livello creativo. Così è nato Jupilò.
E come hai portato avanti questo progetto?
Ho voluto collaborare con alcuni dei nasi più famosi del mondo, che rientravano nei miei gusti e nelle mie corde. Ho chiesto loro di lavorare insieme a stretto giro, non solo inviando il progetto del prodotto, ma creando le fragranze in collaborazione diretta. Importante per me era dichiarare chiaramente che i veri nasi sono loro, mentre io contribuivo con le idee e le storie dietro ogni profumo. Per esempio, nel nostro “Blanc de Prestige”, abbiamo una nota d’uva bianca che si ispira allo champagne, in Sugar Rum si sente chiaramente la nota tipica dei Rum più pregiati ecc.
Dunque, ogni fragranza ha una storia personale?
Assolutamente. Ogni profumo è ispirato da una storia vera, da sensazioni olfattive specifiche. Abbiamo una linea chiamata “sommelier“, che cerca di evocare le essenze presenti nei grandi champagne, i vini pregiati e i dististillati di pregio. Un’altra linea, “Roma segreta“, celebra aspetti meno conosciuti di Roma, non i soliti luoghi turistici, ma storie e luoghi intimi della città, ricchi di romanità. Vogliamo che ogni fragranza trasmetta un’emozione unica e profonda.
Lorenzo, quando possiamo aspettarci il lancio ufficiale del nuovo profumo?
È appena stato lanciato. Si tratta di “Dolcemente“, un omaggio alla festa dell’Epifania a Roma, in particolare l’atmosfera magica di Piazza Navona. Durante la festa, Piazza Navona si trasforma in un luogo di gioia intensa, dove il brulicare di persone, colori, artisti, dolciumi, e palloncini crea un’atmosfera quasi felliniana. La nostra fragranza cerca di catturare proprio questo spirito vivace e goliardico. Abbiamo voluto che questo profumo riflettesse la dolcezza e la complessità di questi momenti. Il profumo si apre con accordi fruttati e fioriti, con un tocco gourmand che rievoca l’atmosfera festosa. La nota di zucchero filato è come il sorriso di un bambino felice, mentre la mimosa è un tributo alla femminilità e alla spensieratezza. Il cedro, spesso presente sotto forma di canditi sulle bancarelle durante la festa, aggiunge un’ulteriore dimensione. Infine, la vaniglia avvolge tutto con una dolcezza che piace a tutti, creando un’atmosfera di piacevoli ricordi.
Con “Dolcemente”, abbiamo voluto non solo creare un profumo, ma trasportare chi lo indossa in un momento e luogo preciso, pieno di allegria e tradizione. Vogliamo che ogni spruzzo sia un viaggio nel tempo e nello spazio, verso quei ricordi felici e senza tempo della festa dell’Epifania a Roma.
Interessante. E in termini di packaging, cosa c’è dietro questo progetto?
Abbiamo riflettuto molto sul packaging. Volevamo qualcosa di lussuoso ma essenziale, evitando l’eccesso che si vede spesso oggi. Il tappo del nostro profumo è particolarmente unico: rappresenta una piramide olfattiva, che è un nostro marchio registrato. Questo tappo, realizzato in pregiata zama pesante, richiama le antiche piramidi a gradoni di Saqqara, simbolo del collegamento al divino, proprio come il profumo nell’antichità. Inoltre, la bottiglia è fatta di cristallo pregiato, trasparente, per valorizzare il colore naturale del profumo. Abbiamo scelto di non verniciarla, andando contro la tendenza attuale, per mantenere l’essenza pura e visibile del prodotto. Anche l’etichetta è speciale, fatta in alluminio con rilievo, per un tocco di eleganza e raffinatezza. La scatola del profumo, realizzata con una finitura soft touch, si apre come su un piedistallo, con un inserto poetico che racconta la storia del profumo. Il nostro obiettivo era creare un packaging che fosse classico, lussuoso, ma al contempo elegante e raffinato, rispecchiando il nostro gusto italiano.
Possiamo dire che Jupilò presta una grande attenzione ai dettagli nel packaging. Puoi parlarmi un po’ delle collezioni attualmente disponibili?
Attualmente abbiamo due collezioni principali. La prima, la linea “Sommelier”, è ispirata al mondo dei distillati di pregio e dei grandi vini. Qui, cerchiamo di evocare le essenze e le sensazioni olfattive che si percepiscono degustando queste bevande. La seconda collezione, “Roma Segreta“, come accennato prima, si dedica a raccontare una Roma meno conosciuta, quella dei romani, con storie e luoghi nascosti, lontani dai circuiti turistici classici. In ogni fragranza, cerchiamo di catturare l’essenza di questi luoghi e momenti particolari.
Lorenzo, il tuo approccio alla creazione dei profumi è incredibilmente dettagliato e personale. Potresti condividere più informazioni sulle collezioni e sulle storie dietro ciascun profumo?
Naturalmente. Partiamo dalla collezione “Sommelier“, che è un viaggio olfattivo attraverso i distillati di pregio e i grandi champagne. Prendiamo, ad esempio, il nostro profumo ispirato al rum. Questa creazione olfattiva si basa sui rum di alta qualità della Guyana francese, noti per la loro raffinatezza, ricchezza e profondità. Abbiamo introdotto note di arancia per catturare la maturità e la dolcezza del rum evoluto, mentre il caramello e la vaniglia enfatizzano la sua morbidezza. Il cardamomo e le spezie richiamano il sapore affinato in botti di rovere, dando al profumo una complessità che riflette il carattere del rum invecchiato.
La nostra nuova collezione DRESS CODE, ispirata all’eleganza dell’alta sartoria italiana, e al made in Italy comprende il profumo “Fine Leather“. Questo aroma unisce la freschezza della mela verde e del pompelmo con la profondità e la raffinatezza del cuoio. È un tributo alla pelletteria italiana di lusso, evocando l’emozione di una donna che apre una borsa di un prestigioso marchio italiano. Questa fragranza, nonostante la presenza del cuoio, ha una freschezza sorprendente, che la rende particolarmente amata dalle donne.
Inoltre, abbiamo un’edizione limitata di un profumo che si distingue per la sua forte presenza di cuoio, accostato a frutti rossi, cacao e note dolci. Questo profumo CUORIO è particolarmente speciale per me, poiché è ispirato alla mia esperienza personale nel mondo del pugilato. Evoca il contrasto tra l’odore dei guantoni e i profumi raffinati che indossavo, creando un mix unico di cuoio e dolcezza, una sorta di duro con un cuore tenero.
È straordinario come ogni fragranza abbia una storia così personale e significativa. C’è qualcos’altro che vorresti condividere sul processo creativo dei tuoi profumi?
Ogni fragranza che creo è un racconto, una narrazione olfattiva che trasporta chi la indossa in un altro mondo. Non si tratta solo di combinare note aromatiche, ma di catturare emozioni, ricordi e momenti della vita. Per me, un profumo deve essere un’esperienza sensoriale totale, capace di evocare immagini, suoni e sensazioni. In Jupilò, ci impegniamo a creare profumi che non siano solo piacevoli, ma che abbiano un’anima, una storia da raccontare, che li renda unici e inconfondibili.
Lorenzo, ho letto che il nome “Jupilò” è un acronimo che riguarda la tua famiglia. Potresti spiegarmi meglio questo aspetto?
Sì, certo. Jupilò nasce come un gioco di parole basato sugli acronimi dei nomi di alcuni membri della mia famiglia, e poi “Lo” sta per Lorenzo. È un modo per unire la mia storia personale con il brand, creando un nome che è sia unico sia fortemente legato alle mie radici e ai miei affetti.
Interessante. Parli spesso di tuo padre e della tua famiglia. Qual è il legame tra il profumo e la tua storia familiare?
Il legame è profondo. Tutto inizia quando mio padre si trasferisce a Parigi e io, ancora bambino, lo andavo a trovare. Lui aveva una grande passione per i profumi di nicchia, in un’epoca in cui erano ancora poco diffusi. Inoltre, aveva forti legami con personalità influenti nel mondo della moda, che non posso nominare, ma che sicuramente hanno avuto un impatto sul mio percorso creativo. Ricordo le serate trascorse al “Caffè della Pace” a Roma, un luogo storico frequentato dai suoi amici, che è stato un vero e proprio centro culturale e di ispirazione per me.
E a proposito di ispirazione, hai menzionato un profumo in uscita chiamato “Piazza del Fico”. Puoi dirci qualcosa in più?
“Piazza del Fico” è un profumo che uscirà a marzo (verrà presentato d Esxence 2024) e si ispira all’omonima piazza nel centro storico di Roma, famosa negli anni ’90 come punto di ritrovo della “docle vita” romana. C’è effettivamente un albero di fico in questa piazza, il che sembra quasi surreale nel contesto del centro storico. Il profumo cattura questa atmosfera unica, con una nota elegante e raffinata di fico. È un omaggio alla movida romana di quel periodo e a uno dei primi profumi artistici che ho utilizzato, anch’esso a base di fico.
Quindi, la storia e i ricordi personali giocano un ruolo fondamentale nella creazione dei tuoi profumi.
Assolutamente. Ogni profumo di Jupilò racchiude un pezzo della mia storia personale, dei luoghi che ho amato, delle persone che ho incontrato. Sono racconti olfattivi che portano con sé non solo l’essenza di un’emozione o di un luogo, ma anche un pezzo della mia vita. Per esempio, il legame con mio padre è fondamentale: lui è stato colui che ha acceso in me la passione per i profumi di nicchia, per quegli aromi esclusivi e difficili da trovare. Ogni volta che creo una nuova fragranza, c’è un po’ di quella esperienza vissuta con mio padre, di quelle visite a Parigi, dei racconti che mi faceva sui profumi che usava e sulle persone influenti (molto nel campo della moda) che incontrava.
Quindi, tuo padre non era direttamente coinvolto nel settore della profumeria?
No, mio padre è un commercialista e lavorava con alcuni brand, ma la sua passione per i profumi di nicchia nasce molto prima, durante la sua vita a Parigi. Li ha scoperti e utilizzati lì, e questa passione è stata il vero motore di tutto. C’era questo forte legame emotivo con i profumi, che per me rappresentavano un ricordo tangibile di lui e di mia madre quando non erano a casa. Ero attratto da questi odori particolari fin da bambino, spesso chiudendomi in camera per sentire i loro profumi.
Era solo una passione personale, allora?
Esatto, era una passione molto personale. A volte finivo per innamorarmi di profumi tipicamente femminili, il che mi ha portato a credere fermamente che i profumi siano unisex. Non esistono regole fisse su ciò che un uomo o una donna dovrebbero indossare come profumo. Questo legame con la famiglia e i profumi è sempre stato forte, un modo per colmare la distanza con i miei genitori attraverso i loro odori distintivi.
E come è stata la transizione da questa passione personale alla creazione di un’azienda di profumi?
È stata una sfida notevole. Avevo già una carriera ben avviata come avvocato, quindi creare un’azienda da zero non è stato semplice. Si passa dallo sviluppare fragranze all’organizzare un’intera azienda con diverse competenze: produzione, magazzino, contabilità. Ora abbiamo un team dedicato per ogni settore e, nonostante siamo solo all’inizio, abbiamo già iniziato a ricevere interesse internazionale, dall’America all’Australia. Questo successo è andato oltre le nostre aspettative. Credo che il fascino di un marchio ispirato a Roma, la città eterna, abbia un appeal particolare all’estero. Questo ci ha aperto molte porte e offre nuove opportunità di crescita e espansione.
Quindi, è la qualità intrinseca del profumo stesso che fa la differenza?
Assolutamente. La differenza si avverte nel momento in cui si annusa il profumo. La nostra ricerca è focalizzata su creazioni che colpiscono per la loro unicità e qualità. Per esempio, la nostra tuberosa Nuit Charnelle è il risultato di una ricerca approfondita, che ha incluso la valutazione di centinaia di varianti. Abbiamo scelto ingredienti di altissima qualità, non limitandoci nel budget, per garantire che ogni fragranza sia non solo piacevole, ma anche originale e distintiva.
Potresti parlarmi di più sulla ricerca del “grande profumo”?
La ricerca del “grande profumo” è un processo che va oltre la semplice selezione di materie prime di qualità. Si tratta di creare profumi che siano complessi, originali e che riflettano la nostra visione e il nostro stile. Per esempio, abbiamo dedicato molta attenzione a creare una tuberosa che sia equilibrata e sofisticata, inserendo note inaspettate come l’oud, note salate, note vredi e i muschi enigmatici, per creare qualcosa di veramente unico. Anche i nostri profumi vanigliati e fioriti sono studiati per essere originali e distintivi, evitando le solite note troppo dolci o banali.
Riguardo al settore della profumeria artistica e di nicchia, che sfide incontrate nell’ambito della comunicazione e dello storytelling? Come gestite questi aspetti nel vostro marchio?
Effettivamente, il contesto attuale ci ha spinto a un adattamento, anche se inizialmente ero riluttante. La profumeria di nicchia, per me, era una scoperta casuale, un viaggio sensoriale in una boutique esclusiva. Ora, però, vedo una tendenza preoccupante verso un marketing aggressivo, con influencer e promozioni come il Black Friday che stridono con la nostra visione della profumeria artistica. Tuttavia, abbiamo imparato a navigare in questo cambiamento di mercato senza compromettere i nostri valori. Lavoriamo con influencer, ma con estrema selezione, e non imponiamo loro cosa dire. La nostra comunicazione è autentica: se un influencer ama il nostro profumo, ne parla; altrimenti, no. La cosa più difficile da accettare, per me, è vedere persone che si proclamano esperti ma che in realtà promuovono imitazioni o prodotti di bassa qualità, copie delle copie. La vera essenza della profumeria artistica è perduta in questi approcci – si tratta di creare fragranze che hanno un’anima, un racconto, non solo un’essenza gradevole. Per me, il profumo è un’arte che si esprime attraverso storie autentiche e creative. Non si può ridurre a un video di 30 secondi su una piattaforma social.
Capiamo perfettamente il tuo punto di vista e condividiamo le tue preoccupazioni. Come esperti della comunicazione olfattiva, anche noi ci interroghiamo su come sia possibile comunicare l’essenza di un profumo in pochi secondi. È fondamentale scoprire e raccontare la storia dietro ogni fragranza.
La nostra essenza si riassume in tre parole: ricerca, originalità e un progetto ben definito. Non si tratta solo di creare un buon profumo, ma di trasmettere una storia, un’emozione. Io stesso, provenendo da un background diverso, ho trovato nella profumeria un modo per esprimere la mia creatività. Ogni fragranza racconta una storia autentica, ispirata da esperienze personali o da luoghi che mi hanno toccato profondamente, come l’isola di Ponza a cui verrà dedicata sicuramente una fragranza. Cerchiamo di andare oltre le mode passeggere, creando profumi che rimarranno nel tempo, come il nostro Iris (che deve ancora uscire), che evoca ricordi vintage ma con un tocco moderno (un classcio senza età e senza tempo e da avere sempre in collezione). Anche nel nostro packaging si riflette questa filosofia: eleganza e raffinatezza senza eccessi, una scatola che non è solo un contenitore, ma parte integrante dell’esperienza del profumo. In ultima analisi, vogliamo che il nostro marchio sia riconosciuto per la sua unicità, la sua capacità di rimanere fedele a sé stesso in un mercato in continua evoluzione.
Possiamo dire che in Jupilò c’è una ricerca costante di equilibrio tra originalità e apprezzamento del mercato?
Sì, perfettamente. Cerchiamo di trovare quel perfetto equilibrio tra l’innovazione e il rispetto delle tendenze di mercato, ma sempre con un tocco di originalità. Per esempio, il nostro ultimo profumo, “Dolcemente”, incorpora note di mimosa e albicocca su una base vanigliata, che non sono comunemente utilizzate. Anche il nostro profumo al fico (PIAZZA DEL FICO) è unico nel suo genere, con una nota predominante di fico accompagnata da accenti fioriti ed eleganti. Per noi, è importante che un profumo duri, ma senza sacrificare la qualità per la potenza. Cerchiamo di bilanciare persistenza, intensità ed eleganza in ogni nostra creazione. L’obiettivo è di offrire profumi che accompagnino piacevolmente la giornata del cliente, senza ricorrere a chimica di basso livello per aumentare artificialmente la loro durata. La nostra filosofia è quella di creare profumi che siano un’esperienza di qualità, non solo in termini di durata ma anche di piacevolezza olfattiva.
È interessante vedere come il “made in Italy” sia così apprezzato post-pandemia. Come interpreti questo dato?
Sì, la ricerca che menzioni riflette ciò che stiamo osservando anche noi. C’è un crescente interesse verso il “made in Italy”, specialmente nel settore della profumeria. Per noi, che produciamo in Italia, è un punto di forza. Anche se le materie prime possono provenire da tutto il mondo, l’assemblaggio e la produzione avvengono rigorosamente in Italia. Questo ci permette di garantire una qualità certificata e un’autenticità che i consumatori apprezzano e cercano, soprattutto in un periodo post-pandemia dove l’attenzione alla qualità e all’origine dei prodotti è aumentata.
E riguardo alla scelta dei nasi e delle collaborazioni?
La selezione dei nasi è un processo molto personale e basato sul gusto. Abbiamo collaborato con nasi come Arturetto Landi, Vanina Muracciole e Christian Carbonnel ma anche con Atelier Fragraze Milano di Luca Maffei ed altri Mestri profumieri molto molto famosi , scelti per il loro stile unico e per alcune delle loro creazioni che mi hanno particolarmente colpito. Ogni naso porta una prospettiva diversa e unica nel processo creativo, il che è fondamentale per creare profumi che siano non solo di alta qualità, ma anche originali e distintivi. Riguardo alla produzione, ci impegniamo a mantenere standard elevati. Le nostre bottiglie vengono prodotte in una delle migliori cristallerie Francesi, e le scatole sono realizzate a mano da artigiani nel sud Italia. Questo approccio artigianale aumenta i costi, ma per noi è fondamentale per garantire un prodotto di alta qualità. Anche la scelta di non filtrare i nostri profumi è un elemento distintivo; lasciamo che le fragranze si evolvano naturalmente, mantenendo i loro colori naturali, che possono variare nel tempo. Il nostro impegno è di offrire profumi che rappresentino l’eccellenza del “made in Italy”, sia nella qualità delle materie prime sia nella cura artigianale della produzione. Questo approccio ci permette di creare fragranze uniche, che si distinguono non solo per il loro aroma, ma anche per la loro storia e il loro legame con la tradizione e la cultura italiana.
Grazie mille, Lorenzo, per averci dedicato il tuo tempo. Ti chiedo, in termini di sviluppo futuro, quali sono i piani per Jupilò?
Il futuro di Jupilò è tutto incentrato sull’espansione della nostra gamma di fragranze, mantenendo sempre quell’alta qualità e quel legame emotivo con le storie che raccontiamo. Ogni profumo che creiamo deve avere una sua identità unica, un motivo per esistere. Stiamo anche esplorando collaborazioni con artisti e designer per creare edizioni limitate che uniscano l’arte del profumo con altre forme di espressione artistica.
Come pensi di affrontare le sfide future nel mercato della profumeria, considerando le tendenze attuali e la crescente concorrenza?
Beh, le sfide sono sempre tante, specialmente in un mercato così saturo e in rapida evoluzione come quello della profumeria. Credo che la nostra forza stia nell’autenticità e nella narrazione ma anche nella qualità delle materie prime costsosissime. Ogni fragranza che creiamo ha una storia da raccontare, un’emozione da evocare. Non si tratta solo di vendere un profumo, ma di offrire un’esperienza olfattiva che tocchi il cuore e la mente delle persone. Per quanto riguarda la concorrenza, penso che ci sia spazio per tutti se si rimane fedeli alla propria visione e si mantiene alta la qualità. La nostra strategia si concentrerà sull’espansione del Made In Italy in nuovi mercati mantenendo questo equilibrio, e sull’esplorazione di nuove collaborazioni che possano arricchire ulteriormente il nostro portfolio (abbiamo iniziato un percorso con Nasi Italiani molto famosi).
C’è qualcosa che vorresti che i tuoi clienti sapessero del tuo brand che forse non è immediatamente evidente?
Sì, vorrei che sapessero che dietro ogni nostra fragranza c’è un profondo rispetto per l’arte della profumeria, una passione che va oltre il business. Ogni nostro profumo è un pezzo di storia, un’espressione di creatività e di amore per i dettagli. Siamo un brand che si impegna a creare prodotti di qualità senza compromessi, che rispecchiano la nostra dedizione all’eccellenza e l’amore per l’arte della profumeria. Vogliamo che i nostri clienti si sentano parte di questo viaggio emozionale ogni volta che scelgono una nostra fragranza.
Possiamo aspettarci delle sorprese in futuro?
Sicuramente. Ogni nuova fragranza sarà una sorpresa, un viaggio inaspettato. La bellezza di lavorare con i profumi è che non ci sono limiti a quello che si può creare. È un campo in cui l’arte incontra la scienza, la storia si intreccia con la fantasia, e ogni nuova bottiglia è una porta aperta su un mondo nuovo. Vogliamo che ogni profumo di Jupilò sia un’esperienza memorabile, qualcosa che parli al cuore e all’anima di chi lo indossa.
L’intervista con Lorenzo Zaccheo ci ha offerto un affascinante sguardo dietro le quinte di Jupilò, un marchio che sta rapidamente emergendo nel panorama della profumeria di lusso. Con un approccio che fonde arte, tradizione e innovazione, Jupilò Roma si distingue per la sua capacità di raccontare storie attraverso profumi unici e ricercati. Ogni fragranza è un viaggio olfattivo nel cuore di esperienze personali e ricordi, un invito a esplorare mondi nascosti dietro ogni nota. Mentre il brand guarda al futuro, l’impegno di Lorenzo Zaccheo nell’espandere il portfolio, mantenendo un’alta qualità e un’identità distintiva, sembra promettere nuove e sorprendenti avventure olfattive per gli amanti dei profumi. Con Jupilò Roma, il “Made in Italy” conquista una nuova dimensione di eleganza e raffinatezza, promettendo di continuare a stupire e deliziare i sensi nei prossimi anni.
Ringraziamo Lorenzo Zaccheo per il suo tempo e per il prezioso contributo al mondo della profumeria italiana.